«Tagliano servizi e aumentano le tasse»


Il segretario Cgil invita la giunta Bottacin a dimettersi


VENERDI 03 GIUGNO 2011 - Corriere delle Alpi

«Se la manovra di bilancio per recuperare gli 8 milioni è quella che si legge sulla stampa è bene che la giunta provinciale, in un sussulto di dignità, si dimetta visto che non solo non è più in grado di mantenere le promesse elettorali, ma sta dimostrando di fare l'esatto contrario di quanto ha sempre detto. Allora è bene che vadano a casa».  Non usa mezzi termini il segretario della Cgil, Renato Bressan per commentare la manovra attuata da palazzo Piloni che parla di aumenti dei biglietti degli autobus, tagli consistenti a Veneto Strade (1.5 milioni di euro), la vendita di quote nelle società partecipate (come Dolomitibus). «Qui si è deciso di tagliare i servizi e aumentare le tasse, l'esatto contrario del programma della Lega che da anni ci dice che col federalismo non ci sarebbero stati problemi. Peccato che, quando mesi fa al presidente Bottacin chiedevo come avrebbe fatto a redigere il bilancio visto la mannaia del ministro Tremonti, lui mi sorridesse come a farla facile. Ma a quanto pare non è stata facile come credeva».  Di fronte a queste scelte politiche della Provincia, «è evidente», prosegue Bressan, «che l'ente ha deciso di abdicare alla propria mission amministrativa del territorio. Se si taglia la compartecipazione a Veneto Strade, la società come recupererà quei soldi? E se si tolgono soldi alle partecipate come si reggeranno? Una società partecipata è in sè un bene comune pagato dai cittadini coi tributi. Se si tolgono i contributi alla società si toglie un bene comune. E in cambio cosa succede? Che le tasse aumentano. Quello che per tutti questi anni la Lega Nord ci ha venduto come la terra del Bengodi parlando di federalismo è stata quindi tutta una bugia».  E poi il segretario della Cgil conclude: «Dove è finito quel programma elettorale incentrato sull'espansione che aveva declamato Bottacin? Se i componenti della giunta provinciale avessero un po' di dignità rimetterebbero il loro mandato, perchè hanno fallito».


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