Tagli al sociale, sindacati e Usl: «Serve fare squadra»


Nell'incontro dell'altro ieri si è giunti ad un accordo per salvare il territorio e la sanità

VENERDI' 05 NOVEMBRE 2010 - Corriere delle Alpi


BELLUNO.
Tutti d'accordo: per fronteggiare i tagli paventati per la sanità bellunese è necessario fare fronte comune.  E' il risultato emerso l'altro ieri mattina dall'incontro svoltosi nella sede amministrativa dell'Usl in via Feltre a cui hanno partecipato tutte le sigle sindacali, il direttore generale Angonese (in una delle sue ultime uscite da dg bellunese visto che da lunedì andrà a dirigere l'Usl di Thiene a due passi da casa), il direttore dei servizi sociali Tanzarella e il presidente della Conferenza dei sindaci, Paganin.  «Tutti i presenti hanno concordato con i nostri timori in merito ai tagli previsti per la sanità che si faranno sentire maggiormente a partire già dal prossimo anno quando il budget trasferito dalla Regione non potrà più essere sforato, e dal 2013 quanto i trasferimenti di risorse alle aziende sanitarie saranno misurati sulla base dei costi standard», hanno fatto presente i sindacati confederali.  «Insomma la situazione si prefigura molto pesante tanto che bisogna intervenire al più presto. Ma l'intervento deve essere di tutto il territorio, non si può più pensare di procedere in ordine sparso, ognuno per conto proprio, ogni area per se stessa. Serve ragionare su un quadro complessivo della sanità bellunese, tenendo presente le peculiarità di un territorio che è variegato e diverso da zona a zona», spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, forti del favore raccolto ieri anche dai vertici decisionali dell'Usl n. 1.  «La preoccupazione è molta», dice Anna Orsini, segretaria della Cisl, «ma per poter ottenere qualcosa, oltre che sedersi ad un tavolo e riflettere sulla sanità complessiva non solo provinciale ma anche extraprovinciale, serve un cambio culturale che permetta di fare squadra. Come lo stesso direttore Angonese ha detto, se è tutto il territorio a muoversi, l'impatto è diverso oltre che maggiore».  «Ma quello che dobbiamo richiedere alla Regione per prima cosa», introduce un distinguo Renato Bressan, segretario Cgil, «è che non vengano praticati in nessun modo i tagli in questa provincia già così disagiata. Io ragiono da sindacalista: se un'azienda mi dice che taglierà del personale, prima di qualsiasi cosa ho l'obbligo di trattare sul taglio per ridimensionarlo. Poi si potrà discutere del resto».