GIOVEDI' 10 SETTEMBRE 2009 - il Gazzettino
Il mondo del lavoro bellunese, unito e compatto, sabato 26 settembre sfilerà per le vie del centro città per riacquistare dignità, pronto a "reinventarsi" dopo gli scossoni provocati dalla crisi economico-finanziaria che da mesi sta imperversando anche tra le Dolomiti.
Sarà un corteo, quello organizzato da Cgil, Cisl e Uil, che vuole sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica nei confrontidei problemi produttivi, occupazionali e di sviluppo che inevitabilmente lasceranno ulteriori strascichi negativi.
«Sarà una manifestazione propositiva - spiega Primo Torresin, segretario provinciale della Cisl - nella quale sarà presentata una sorta di piattaforma dalla quale partire per pensare al rilancio della provincia di Belluno. Tra le istanze che presenteremo ce ne sarà una di particolare importanza dal motto: meno manifatturiero e più green economy. Intendendo con quest’ultimo termine turismo, manutenzione del territorio, energie alternative».
Il programma della giornata prevede il raduno alle 9 nel piazzale della stazione.
Da qui il corteo si dirigerà verso piazza dei Martiri dove i saluti saranno portati proprio da Torresin. Seguiranno gli interventi di altri rappresentanti sindacali sino alle conclusioni affidate a Emilio Viafora, segretario regionale della Cgil. «L’invito a partecipare all’evento - spiega Torresin - è rivolto a tutti i bellunesi. Ai lavoratori in primis, ovviamente, ma anche a pensionati, casalinghe, studenti. Chiunque abbia voglia di offrire il proprio contributo a favore della rinascita della provincia sarà il benvenuto. Va sottolineato che sarà una libera manifestazione, priva di alcuna azione rivendicativa di sciopero: proprio per questo verrà fatta di sabato, giorno tipicamente non lavorativo. A caratterizzare le persone presenti solo una cosa: la consapevolezza del difficile momento che sta attraversando dal punto di
vista produttivo e occupazionale la nostra provincia».
Il documento che sarà presentato pubblicamente il 26 settembre sarà poi consegnato alle forze politiche, tanto locali quanto regionali e nazionali, nonché alle associazioni di categoria affinché si possa fare squadra assieme per evitare che una già difficile situazione vada alla deriva e per, al contrario, ricreare per il Bellunese le condizioni di un nuovo benessere».
La manifestazione del 26 settembre sarà anticipata, venerdì 18 alle 9 al centro Giovanni XXIII, da un attivo sindacale. E cioè dal confronto tra rappresentanti sindacali di tutte le categorie e di tutte le aziende (private e pubbliche). «Sarà questa - spiega Torresin - l’occasione per definire la piattaforma che vuole caratterizzarsi dal rilancio dell’economia: per ricordare il valore del lavoro, per dire stop ai licenziamenti e al precariato, per chiedere salari e pensioni dignitori per tutti, per proporre l’estensione delle tutele sociali a coloro che ancora non ce le hanno.
Certo, ricette per uscire dalla crisi non le abbiamo. Però una certa attenzione la dedicheremo alla green economy, cioè a tutto ciò legato a quell’ambiente che è una delle peculiarità più pregiate e potenzialmente produttive che possiede la provincia di Belluno».