IL CONGRESSO Il segretario: «Impegno ancora più determinato per la tutela dell’occupazione»
DOMENICA 07 MARZO 2010 - il Gazzettino
Renato Bressan è stato confermato segretario provinciale della Cgil. Organizzazione sindacale che si appresta a scioperare, venerdì prossimo, al motto "Lavoro, fisco, cittadinanza. Cambiare si può".
Ma il verbo cambiare è anche il filo conduttore del programma che l’operato di Bressan seguirà nei prossimi due anni. «L’obiettivo principale di questo mio mandato - sottolinea - sarà ancor di più la tutela dell’occupazione. La Cgil sarà in prima linea per modificare la situazione attuale che tanta precarietà e disoccupazione sta diffondendo nel Bellunese».
Reduce da 291 assemblee tra i lavoratori per l’illustrazione delle mozioni congressuali, Bressan non nasconde il proprio sconforto. «Mentre fino a qualche tempo fa i lavoratori chiedevano ai sindacalisti di aiutarli a portare a casa qualche soldino in più - spiega - ora il tono degli interventi è decisamente più drammatico. La richiesta è stata sempre la stessa: aiutateci a non perdere il posto di lavoro».
A Belluno, così come nel resto d’Italia, ha vinto la mozione "I diritti e il lavoro oltre la crisi". In provincia questa, il cui primo firmatario è il segretario nazionale Guglielmo Epifani, ha ottenuto l’81,41% delle preferenze. Il documento "La Cgil che vogliamo", presentato invece dal segretario della categoria dei bancari Domenico Moccia, ha ottenuto il 18,59%.
Tornando allo sciopero del 12 marzo, la Cgil di Belluno sta organizzando dei pullman per la manifestazione regionale che si svolgerà a Padova. Già certi quelli in partenza alle 7 dal palazzetto dello sport De Mas di Belluno e da piazzale Parmeggiani a Feltre. Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile telefonare allo 0437948046.
«Il fisco "malato" - sottolinea Bressan - sarà il protagonista dello sciopero. Infatti attualmente al gettito complessivo tributario partecipano per oltre l’80% i lavoratori dipendenti e i pensionati. Non a caso l’Istat recentemente ha dichiarato, sulla base delle ultime dichiarazioni dei redditi, che i ricchi in Italia sono per l’appunto i lavoratori salariati e i pensionati, mentre lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori, artigiani e commercianti percepiscono redditi inferiori. Inoltre, una distribuzione iniqua della ricchezza nazionale ha comportato che il 45% della ricchezza complessiva si sia concentrata oggi nelle mani del 10% delle famiglie italiane come affermato dallo stesso Governatore di Bankitalia Mario Draghi. Processi avvenuti per il record raggiunto di una pressione fiscale sul lavoro dipendente e pensionati pari al 43,2% tra imposizioni dirette ed indirette».
Potete leggere nel sito della CAMERA DEL LAVORO DI BELLUNO: