Pensioni, nuove regole: rapporto tra età e aspettativa di vita


attuazione della norma del luglio 2009 che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita, certificata dall’Istat


GIUGNO 2010 - blitzquotidiano.it

E’ stato firmato il regolamento di attuazione della norma del luglio 2009 che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita, certificata dall’Istat, a partire dal 2015. In particolare, si legge nel testo del regolamento appena firmato dai ministri del Lavoro Sacconi e del Tesoro Tremonti. “entro il 30 giugno 2014, l’Inps comunica le variazioni in mesi dei requisiti minimi di età anagrafica per accedere alla pensione distintamente per i due sessi”.

Tali variazioni si applicano a tutti i regimi pensionistici vigenti con effetto dal primo gennaio 2015, salvo verifiche per i regimi speciali”.

“La variazione – si legge – è così calcolata sul dato Istat armonizzato Eurostat riguardante la speranza di vita della popolazione residente in Italia. Per la prima applicazione l’incremento della speranza di vita – distintamente per i due sessi – è calcolato facendo riferimento all’età di 65 anni per entrambi i sessi, come differenza espressa in mesi tra l’ultima speranza di vita accertata dall’Istat e l’analogo valore registrato cinque anni prima. Nel caso in cui la variazione della speranza di vita, in sede di prima applicazione, determini un aumento dei requisiti superiore a tre mesi, i requisiti di età anagrafica per accedere al pensionamento aumentano di tre mesi”.

Nel regolamento si spiega come “il risultato in mesi si determina moltiplicando la parte decimale dell’incremento della speranza di vita per dodici, con arrotondamento all’unità”. Le norme spiegano poi i meccanismi della successiva revisione “che va in vigore dal 1 gennaio 2016″. Per questo “al fine di uniformare la scadenza per gli aggiornamenti dell’età di pensionamento con la rideterminazione dei coefficienti di trasformazione, le successive revisioni dei requisiti minimi di età anagrafica per il pensionamento hanno cadenza triennale”.

“Gli incrementi successivi dell’età di accesso al pensionamento – inoltre – sono calcolati distintamente per i due sessi con le modalità indicate nei precedenti commi, con riferimento all’età anagrafica raggiunta attraverso gli incrementi precedenti. Qualora l’età risulti essere compresa tra due età intere, l’incremento si determina facendo riferimento all’età intera più vicina. Nel caso in cui la variazione della speranza di vita sia negativa, i requisiti di età per accedere alla pensione non variano”.
 
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