MERCOLEDI' 16 OTTOBRE 2013 - il Gazzettino
Sindacati sul piede di guerra, l'azienda tace, ma decine di impiegati di Agordo sono stati messi davanti alla scelta
Coinvolti gli operatori informatici. Sarebbe stata proposta anche una buonuscita
di Ugo Pollesel e Giovanni Santin
AGORDO - Luxottica ha alzato un muro di silenzio sulla vicenda del ricollocamento e demansionamento di alcuni impiegati dello stabilimento di Agordo, così come anche da parte sindacale arrivano conferme parziali e a mezza bocca. In ogni caso, è evidente l’imbarazzo delle parti per una notizia che più di qualcuno voleva tenere nascosta.
Quel che è certo è che diversi impiegati dello stabilimento Luxottica di Agordo si sono rivolti alla Cgil e alla Cisl per segnalare di essere stati convocati dall’ufficio personale dell’azienda, che gli ha comunicato che il loro posto di lavoro era stato soppresso. E che quindi gli si lasciavano 3 possibilità: il demansionamento a operaio, l’accettazione delle dimissioni incentivate o il licenziamento. Risulta impossibile, data la difficoltà di avere conferme, quantificare il numero di persone coinvolte nella ristrutturazione, anche perché i colloqui sarebbero stati fatti individualmente e con grande discrezione.
Quel che è certo è che in azienda si respira un clima di forte tensione. Pochissimi hanno voglia di parlare della vicenda. Men che meno l’azienda stessa, il cui silenzio è comunque eloquente. Ad essere coinvolti nell’operazione sarebbero comunque gli impiegati legati alla gestione del sistema informatico, in particolare chi opera nel Centro elaborazione dati.
La decisione aziendale rischia però di generare una notevole conflittualità. Anche se la eventuale mobilità, secondo Luxottica, rientrerebbe nell’accordo siglato dai sindacati nel novembre 2012, la Cgil avrebbe già consigliato ad alcuni impiegati di rifiutare le proposte aziendali, prefigurando di fatto una vertenza legale. Altri lavoratori si sono rivolti alla Cisl, che conferma la situazione e spiega che assieme all’azienda avrebbe trovato delle soluzioni alternative per le persone coinvolte.
Ma Giuseppe Colferai, segretario della Filctem-Cgil, candidamente dichiara: «Non ne so niente. E quel che so l'ho letto anch'io sui giornali». Poi precisa: «La mobilità è volontaria. E non ho mai visto la Luxottica fare una cosa del genere. Se fossi stato informato, e se corrisponde al vero che l'azienda intenderebbe spostare impiegati in produzione, io avrei detto all’azienda che sarebbe meglio fare corsi di formazione».