Luxottica, chieste altre assunzioni

 

La società ha firmato un accordo sindacale per una trentina di nuovi contratti

  

MERCOLEDI' 30 GENNAIO 2013 - Corriere delle Alpi

  

BELLUNO. Lavoro intenso alla Luxottica, un po’ di calma, invece, si vive alla Safilo di Longarone.

Mentre la De Rigo, uno dei tre colossi dell’occhialeria del mondo e della provincia di Belluno, pensa a chiudere la sede storica di Limana per migliorare le performance, Luxottica va avanti a spron battuto, tanto che nei giorni scorsi ha sottoscritto un accordo con i sindacati di categoria per poter assumere nuovo personale.

«Si tratta di una trentina di unità che saranno impiegate nell’area dei pantografi dello stabilimento di Sedico», precisa Nicola Brancher, segretario della Femca Cisl. «Questo non può che essere un buon segnale per l’economia bellunese, anche se la risposta ci sarà data fra sei mesi, quando verificheremo se questa necessità di maggiore manodopera è soltanto limitata nel tempo o se sarà strutturale».

Qualche difficoltà, secondo le attese, per la Safilo, chiamara a gestire dal primo gennaio la partenza del marchio Armani. Avviati i contratti di solidarietà ancora alla fine dell’anno, ora questa perdita inizia a farsi sentire. «Se fino a prima i dipendenti lavoravano sulle otto ore, alla ripresa dopo le ferie natalizie si è passati a sei ore. Si tratta di una riduzione d’orario che era prevista. L’importante è che questo risultato possa essere mantenuto a lungo», sottolinea Giuseppe Colferai, segretario della Filctem Cgil. «I dati sull’impatto della perdita del marchio Armani si potranno avere nelle prossime settimane. Su questo, come sindacati, abbiamo chiesto un incontro con i vertici societari per capire l’entità dell’impatto. Attendiamo quindi questa chiamata».

Nell’occhialeria resta da risolvere la questione del rinnovo del contratto, bloccato dagli imprenditori che ritenevano le richieste del sindacato non sostenibili visto il momento di crisi.

«Il prossimo incontro è fissato per la prima decina di febbraio. Durante questo faccia a faccia, capiremo le reali intenzioni degli imprenditori. Speriamo che si possa concludere al più presto questo confronto».