Impressionante aumento delle ore di cassa integrazione straordinaria e della cig in deroga nel periodo gennaio-luglio 2010 rispetto al 2009
SABATO 28 AGOSTO 2010 - Corriere delle Alpi
Più 442% e più 132%.
Non sono i dati dell’aumento della produzione in provincia di Belluno, ma è l’aumento, rispettivamente, delle ore di cassa integrazione straordinaria e della cig in deroga nel periodo gennaio-luglio 2010 rispetto al 2009.
Le cifre sono state rese note ieri dalla Cgil veneta, che lancia l’allarme.
«La crisi non è passata, ma si stanno creando le condizioni per un ulteriore ridimensionamento dell’occupazione». E se le ore di cassa ordinaria sono scese, in Veneto sono cresciute quelle della straordinaria e in deroga (da 8.110.463 ore gennaio-luglio 2009 a 57.948.504).
Le ore di cassa in provincia.
Nei primi sette mesi del 2010, le ore di cassa (ordinaria, straordinaria e in deroga) sono state 4.582.384 contro i 5.140.972 dello stesso periodo 2009, con una leggera flessione per il calo dell’ordinaria (da 4.705.242 ore a 2.470.743). «Ma il dato da tenere presente sono le ore di cassa (635.000) del primo semestre 2007, prima della caduta di Wall Street.
Solo quando ritorneremo a questa cifra allora il pericolo sarà scampato», precisa Renato Bressan, segretario della Cgil. Per quanto riguarda la cig straordinaria, fino a luglio 2009 le ore erano 354.351 mentre ora sono 1.922.771 (+442%).
Per la cassa in deroga, invece, nel 2009, le ore erano state 81.379, ora sono arrivate a 188.870 (+132%).
L’analisi sindacale.
«Assistiamo» analizza Bressan, «ad un prosciugamento della cassa ordinaria, ad un aumento esponenziale della straordinaria e ad una crescita di quella in deroga. Questo significa che le imprese hanno esaurito le disponibilità di ore per la cig ordinaria e saranno costrette a ricorrere ad altri ammortizzatori sociali, terminati i quali c’è la mobilità».
E a proposito di personale, Bressan analizza anche quante ore complessive di cassa integrazione sono state chieste per gli operai e quante per il personale impiegatizio.
«Nei sette mesi del 2010 le ore per gli operai sono state 4.538.000 contro le 3.924.000 dello stesso periodo 2009. Per gli impiegati, invece, si è passati da 602.475 nel 2009 a 658.072 al luglio 2010. Un incremento non eccessivo, ma che diventa macroscopico se si considera che, soltanto nel 2008, le ore di cassa per gli impiegati erano 38mila, e per gli operai ammontavano a 983mila.
Questo significa che le aziende ormai bloccano l’intero stabilmento per contenere i costi fissi».
Artigianato e commercio.
Ma la preoccupazione è per i settori dell’artigianato e del commercio. «L’artigianato, per quanto riguarda la cigs, è passato dalle zero ore del 2009 alle 319.000 del luglio 2010, mentre il commercio, è passato da 1.456 ore a 36.000».
Le prospettive lavorative.
«Nei prossimi mesi dovremo aspettarci un aumento del numero dei disoccupati. La crisi per i lavoratori quindi non è finita, e la preoccupazione maggiore è per chi, già in mobilità, non è stato più riassorbito e non potrà più usufruire delle indennità previste. Il tessuto produttivo provinciale si ridimensionerà ancora di più».