VOLONTA' UNITARIA

Piattaforme per il rinnovo ccnl
29 OTTOBRE 2009 - Rassegna Sindacale

Gli euro di differenza sono 12, per il resto le piattaforme sono molto simili.
Per il rinnovo del contratto dell’occhialeria tutto lascia intendere che si vada – com’è tradizione per questo settore – verso una posizione comune. La parte normativa è praticamente la stessa per tutte e tre le organizzazioni, l’unica vera distanza è sulla richiesta d’aumento salariale nel triennio: Filctem e Uilta propongono 127 euro, mentre la Femca si ferma a 115. 
 
La volontà unitaria c’è, i sindacati l’hanno ribadita nel comunicato ufficiale diffuso dopo l’apertura della trattativa, il cui primo incontro si è tenuto il 13 ottobre scorso. E c’è da pensare che nei   prossimi appuntamenti, già fissati per il 5-6 novembre, le distanze possano assottigliarsi ancora di più.
Il contratto dell’occhialeria industriale interessa 18.000
lavoratori e annovera aziende di caratura 
internazionale, da Luxottica a Marcolin, a De
Rigo e a Safilo (quest’ultima, proprio di recente, è stata acquistata dal gruppo olandese Hal, dopo un periodo di difficoltà dovuto al pesante debito che 
gravava ormai da tempo
sulla società).
 
"Abbiamo alle spalle – spiega Valeria Fedeli, vicesegretaria generale della Filctem e fino a pochi giorni fa alla guida della Filtea – la recente conclusione del rinnovo della parte normativa, dove abbiamo ottenuto risultati molto importanti. Ora ci accingiamo ad andare avanti sulla base del   lavoro svolto l’anno scorso. Ed è significativo che le tre organizzazioni, pur presentandosi al tavolo   di confronto con piattaforme separate, affermino che ci sono tutte le condizioni per perseguire una conclusione comune".
La convergenza di Femca, Filctem e Uilta è auspicata anche dalla controparte datoriale,
l’Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici (Anfao), che si augura "di poter proseguire – si legge in un suo comunicato – con la nostra storia di corrette e unitarie relazioni industriali".
Nel corso del primo incontro, spiega ancora Fedeli, l’Anfao si è presa
l’impegno "di operare per trovare le condizioni utili alla conclusione comune, sulla base sia della qualità e dell’innovazione   già condivise nel contratto precedente, sia del valore aggiunto che dà al rinnovo il lavoro di   sistema svolto unitariamente". 
Per sindacati e imprese, dunque, l’ultimo rinnovo (siglato il 9 aprile 2008) è l’esempio da seguire: "In quell’accordo – riprende Fedeli – abbiamo definito la riforma del sistem a di classificazione del personale, e oggi siamo tra i pochissimi contratti che la stanno effettivamente realizzando. La commissione ad hoc, istituita in occasione del rinnovo, sta concludendo positivamente il suo   percorso. Con questa riforma mettiamo in risalto la prestazione professionale, inserendola nella dinamica nuova del riconoscimento del valore del lavoro".
La conclusione unitaria, insomma, è invocata da più parti. Ma per ottenerla, spiega la
vicesegretaria generale della Filctem, serve "una scelta consapevole di mediazione politica e sindacale, che ovviamente tenga conto delle tre piattaforme, in cui tutti possano e debbano riconoscersi".
 
Ma in casa sindacale non si nascondono neanche le difficoltà di un rinnovo da sottoscrivere in un periodo di crisi. "I lavoratori sono preoccupati, incerti sul loro futuro e in sofferenza per il salario – conclude Fedeli – . La firma in tempi brevi dell’accordo sarebbe davvero un segnale di fiducia, utile e necessario. Vorrebbe dire rimettere al centro della nostra azione la coesione sociale, il valore del fare sistema, l’unità del mondo del lavoro".