Una raccolta di firme e nuovo sito internet: la protesta continua

«La produzione di vasi e bidet non si tocca da qui»
MERCOLEDÌ, 05 AGOSTO 2009 – Corriere delle Alpi


di Cristian Arboit
BELLUNO. La protesta dell’Ideal Standard non va in vacanza. Dopo gli incontri della scorsa settimana a Roma, ieri i sindacati hanno riunito i lavoratori. Nonostante lo stabilimento sia chiuso per ferie, l’affluenza alle due assemblee indette dalle rsu è stata molto elevata. Archiviato un luglio da bollino rosso - tra annunci-choc e trattative al limite -, si prospetta un agosto di mobilitazione.
Obiettivo? Coinvolgere le principali piazze della provincia con una petizione.
Attualmente la manodopera è in ferie fino a metà agosto, poi scatteranno tre settimane di cassa integrazione ordinaria fino al 7 settembre. Nel frattempo continuerà la raccolta firme iniziata subito dopo il consiglio comunale straordinario di Trichiana poco meno di due settimane fa. «Non possiamo abbassare la guardia», afferma Gianni Segat delle rsu. «Dobbiamo coinvolgere il maggior numero di persone perché quella per la Ceramica è una battaglia di tutti». All’orizzonte c’è la partecipazione ai mercati agostani della provincia, per lo meno le località principali. La petizione può essere firmata anche via internet all’indirizzo  http://www.ceramicadolomiteforever.it/  
«E’ un sito aggiornato in tempo reale. E’ un altro modo per far sentire la nostra voce», prosegue Segat.
Intanto proprio le rsu si troveranno domani per concordare nuove azioni: «Continueremo con le nostre azioni», spiega anche Nicola Brancher della Femca Cisl. «Siamo forti anche di alcune prese di posizione del ministero per lo sviluppo economico. Il sottosegretario Saglia ha tenuto a ribadire l’opportunità di tenere una forte connessione col ministero per il prosieguo della trattativa, perchè se è vero che non si possono ignorare i problemi dell’azienda non di meno vanno sottovalutati quelli di lavoratori e famiglie».
Non solo.
«Abbiamo invitato il management a comunicare chiaramente agli azionisti che l’Italia non è con tutto il rispetto uno stato del terzo mondo, ma un paese evoluto», prosegue Brancher.
«Di conseguenza, nelle relazioni sindacali e nell’approccio dal punto di vista dei piani industriali devono tenerne in debito conto».
Ma il sindacalista entra anche nel merito: «La condizione prioritaria per impostare qualsivoglia ragionamento è mantenere la produzione di vasi e bidet a Trichiana».