Si è svolto in Agordo venerdì 19 ottobre 2012 un incontro fra alti rappresentanti della direzione aziendale (Piergiorgio Angeli, responsabile delle risorse umane del gruppo Luxottica , Massimo Vian, responsabile capo delle operazioni nel mondo, e Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo medesimo e rappresentanti nazionali, territoriali e di fabbrica (RSU degli stabilimenti italiani) dei tre sindacati confederati CGIL CISL e UIL.
I dirigenti summenzionati hanno in quest’occasione riferito che:
- Luxottica si trova attualmente in ottima forma , e ciò si deve in primo luogo alla cosiddetta integrazione verticale e a un modello di controllo della produzione quanto a qualità e velocità, e con livello costante degli ordini arretrati (o “backorder”);
- vi è stata una continua ricerca nell’automazione, con una spesa relativa di 200 milioni, così da passare dai 75 milioni d’occhiali del 2012 ai 100 previsti per il 2015;
- si è fatto un enorme investimento a Sedico per la struttura e le linee d’assemblaggio (un milione ), con congruenti attività di formazione;
- il 2012 ha dato grosse soddisfazioni , in particolare per un gruppo di cinque grandi Paesi (Messico, Cina, Turchia, India e Brasile), nei quali Luxottica punta a un modello di sviluppo adeguato che si integri alla cultura locale; la produzione è aumentata in Brasile, Cina e Italia;
- la Luxottica ha affrontato la crisi del 2008 puntando sulla vista;
- i marchi Luxottica stanno benissimo;
- sta per essere aggiornato anche il sistema informatico d’uso, con l’introduzione del SAP;
- l’ammodernamento, fissato nel 2006 come obiettivo da raggiungere in cinque anni, è stato conseguito all’80%;
- il marchio Armani è rientrato in Luxottica dopo 10 anni proprio per la floridezza dell’azienda (Giorgio Armani è azionista al 5% della Luxottica);
- il gruppo dirigente è perciò grato alle maestranze di Agordo, che rimane il centro di un sistema produttivo che tende a prodotti sempre più divergenti rispetto a quelli cinesi del gruppo, nel senso che in Italia la Luxottica si caratterizza per il mantenimento di un aspetto di lusso ai suoi prodotti;
- le condizioni del credito spingono alla consegna di lotti sempre più piccoli, soprattutto d’estate, il che induce all’impiego dell’istituto della flessibilità.
Gl’ interventi dei rappresentanti sindacali, e le successive repliche dei dirigenti aziendali, hanno riguardato:
- la ricaduta per gli stabilimenti italiani nella vicenda Armani: i rappresentanti dell’azienda hanno differito la risposta a fra tre mesi; una linea comunque, quella dal prodotto più sofisticato, resterà in Italia, le altre due andranno in Cina;
- il mantenimento della produzione in Italia nel caso di un rallentamento della crescita; la risposta, dalla parte dell’azienda, ha sottolineato necessità di diversificare e innovare materiali e prodotti finiti, nel senso di renderli più speciali e caratteristici, sempre più simili a raffinati prodotti d’orologeria e oreficeria; e che, comunque, in questi ultimi anni l’occupazione è cresciuta;
- l’opportunità di adoperare la crescita anche per l’occupazione e la stabilizzazione: i dirigenti aziendali hanno risposto che si potrà solo pensare a rendere stabile l’occupazione stagionale, e che l’incertezza sarà comunque dominante;
- il rapporto coi terzisti, e i loro problemi, per esempio quelli relativi all’ottenimento del credito: da parte dei rappresentanti della direzione si è scaricata la colpa sui terzisti stessi, presentati come soggetti incapaci d’innovare e rischiare;
- la Luxottica come caso di studio anche da parte del MIT di Boston, per i suoi successi, successi dovuti in buona misura al grande valore e all’operosità delle maestranze: i dirigenti hanno convenuto sul carattere straordinario del caso Luxottica;
- le relazioni sindacali con la Luxottica come modello per le altre aziende;
- la frequenza e l’opportunità di incontri come quello presente, del 19 Ottobre: la risposta della controparte ha convenuto su tale opportunità, esprimendo anche l’idea che questi incontri possano essere più frequenti, per via dell’incertezza economica, che porta ad aumentare le occasioni di pianificazione e di comunicazioni.
Agordo 29/10/2012