Firme a favore del trasporto pubblico locale

 

Prosegue fino al 13 maggio la petizione avviata dai sindacati veneti. «No al taglio dei servizi»

 

MARTEDI' 07 MAGGIO 2013 - Corriere delle Alpi

 

BELLUNO. Prosegue la raccolta firme per il trasporto pubblico locale. È la campagna avviata dalle segreterie regionali del Veneto delle organizzazioni sindacali. Una campagna a cui ha deciso di aderire anche Belluno.

  

«Abbiamo concordato con la Provincia alcuni punti di raccolta delle firme», spiega Giuseppe Sacchet, Rsu Dolomitibus, «che sono rispettivamente le biglietterie Dolomitibus di Belluno, Feltre, Agordo, Calalzo e la portineria di Palazzo Piloni». La raccolta è pubblicizzata a livello regionale da una locandina che, tramite immagine, rappresenta in modo eloquente il perché dell’iniziativa: «Con la manovra finanziaria, che segue all’approvazione del bilancio di previsione 2013», aggiunge Sacchet, «la Giunta regionale non mette una lira a disposizione del trasporto pubblico locale, ferrovie comprese».

  

Sarà possibile dare la propria adesione alla campagna fino al 13 maggio. «Abbiamo diffuso le locandine», precisa Sacchet, «e la raccolta firme a Belluno è iniziata da una quindicina di giorni. Hanno firmato anche persone che non usufruiscono del tpl, ma che comunque sentono il problema e si rendono conto che la questione è importante».

  

Le firme ottenute congiuntamente in tutto il Veneto andranno poi in Regione, «al presidente Luca Zaia e alla Giunta. E speriamo che si rendano conto delle difficoltà in più della provincia di Belluno. In un territorio peculiare come il nostro, si rischia di penalizzare non solo lavoratori e utenza, ma l’intero settore turistico».

  

Intanto, le segreterie regionali dei sindacati del trasporto hanno organizzato per martedì una manifestazione pubblica che si terrà a Venezia e che vedrà il concentramento nella stazione S. Lucia alle 9.30. «Come Rsu non sappiamo se riusciremo a esserci», dice ancora Sacchet, «siamo in servizio e gli orari ci rendono complicata la partecipazione. In ogni caso facciamo di tutto per far sentire la nostra voce».

  

«Per il tlp», continua, «se da una parte lo Stato si è mosso, la Regione invece crea ulteriori tagli. Con una precisa scelta politica, ha deciso di non intervenire. La nascita del Fondo nazionale trasporti però non esime Venezia dal concorrere finanziariamente, tanto più che tale Fondo non è sufficiente a coprire le esigenze del comparto mobilità, che invece ha bisogno di risorse, piani strutturali, innovazione, riordino della rete». «Rispetto ai contratti di servizio ferroviari in vigore», si legge in una nota dei sindacati veneti, «mancano 15 milioni di euro per l’anno 2013, cui si deve sommare una nuova cifra di circa 8 milioni di euro relativa all’avvio del progetto “orario cadenzato” da giugno 2013. Questo significa che gli utenti delle aziende del trasporto pubblico, senza un intervento della finanza regionale, avranno un nuovo taglio di servizi, e nuovi aumenti delle tariffe».  

  

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