Antonino Crupi rifiuta il dono: «C'è disparità di trattamento»
DOMENICA 04 SETTEMBRE 2011 - Corriere delle Alpi
AGORDO. Un sistema che lucra sulla precarietà e che crea disparità di trattamento è immorale. Ecco il pensiero che sta alla base della decisione di Antonino Crupi, operaio Luxottica, che ha deciso di rifiutare le azioni regalate dall'azienda.
«Pur apprezzando il gesto - spiega Crupi, che lavora nella società del settore occhialeria da 16 anni e vanta esperienze sindacali con Cgil - frutto di gratitudine nei confronti dei dipendenti, non posso dimenticare che in sede di rinnovo del contratto aziendale, Luxottica non ha concesso ai lavoratori interinali di partecipare al premio di risultato annuale, che anche loro contribuiscono a realizzare». La scelta e la posizione di Crupi sono assolutamente personali e nulla hanno a che vedere con il suo ruolo sindacale. «Accettare quelle azioni - spiega - sarebbe motivo di disagio consapevole, perchè il loro valore economico dipende anche dalla precarietà di quel mio collega interinale che non riesce a capire perché gli sia negata una prospettiva di vita futura». Il dipendente Luxottica quindi si spinge a fare una proposta a patron Del Vecchio: «Cavaliere se fosse possibile dare il controvalore delle azioni ad un lavoratore interinale, scelga lei». L'azienda ha inviato agli inizi di settembre una lettera ai dipendenti a tempo indeterminato, annunciando un piano di attribuzione gratuita di azioni Luxottica ai circa 7.000 lavoratori degli stabilimenti italiani, una operazione che ai valori attuali azionari vale circa 7 milioni di euro. «Il piano - si legge nella lettera - si propone non solo di ringraziare quei dipendenti che da tempo nell'organizzazione, con il loro contributo, hanno fatto grande Luxottica, ma anche di ricordare alle generazioni più giovani che Luxottica è di tutti e tutti, sull'esempio dei più anziani, possono contribuire ai successi futuri». Se il premio di risultato fosse stato riconosciuto anche al migliaio di interinali che lavorano in Luxottica, l'aggravio di costo sarebbe stato di circa 1,5 milioni annui. «Forse sono troppi - conclude Crupi - ma allora, a maggior lo sono i 7 milioni della distribuzione di azioni». In fin dei conti si sarebbe trattato di far sentire gli interinali, parte di una grande famiglia, di dare serenità proprio a quelle giovani generazioni alle quali Luxottica «appartiene», ma che sono rimaste a bocca asciutta.
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