Trasporti pubblici bellunesi, la Regione taglia


La giunta approva la delibera che va in commissione


GIOVEDI' 21 APRILE 2011 - Corriere delle Alpi

di Irene Aliprandi
BELLUNO. «Lavoro ogni giorno da mesi per evitare i tagli». Silver De Zolt, assessore provinciale ai trasporti, si difende spiegando di essere sempre stato presente ai tavoli con la Regione, tranne in un paio di riunioni che, sfortuna vuole, sono state quelle decisive. La giunta regionale, infatti, martedì ha deliberato il taglio del 10%, uguale per tutte le Province. Ma c'è ancora un filo di speranza. La delibera, approvata contro il parere dell'Unione delle Province venete, oltre a non essere ancora pubblica nè definitiva, dovrà passare in commissione e l'auspicio è che lì venga rivista, inserendo quanto spera la provincia di Belluno in condivisione con le altre, e cioé: redistribuzione delle risorse sulla base dei costi standard e non più sulla spesa storica. Come andrà a finire dipende da quanto sapranno fare in commissione i consiglieri regionali, e da quelli bellunesi ci si aspetta un'azione di forza. In realtà si tratta di portare a casa meno di un milione di euro, perché a tanto equivale il taglio del 10% in provincia di Belluno, ma finora non è stato possibile. L'assessore De Zolt, delegato a seguire la questione, rigetta l'accusa di non essere stato abbastanza efficace. «Ogni giorno lavoro per portare a zero i tagli per Belluno, perché da noi una riduzione delle risorse del 10% non sarebbe sostenibile. Ho chiesto che la Regione abbia un occhio di riguardo per noi, ma finora non è ancora successo niente». De Zolt spiega di aver attivato il tavolo di confronto con i sindacati e con tutte le parti interessate: «Stiamo muovendoci a tutti i livelli e anche con Dolomitibus per comprimere i costi e qualche riduzione del servizio sarà indispensabile, perché ci sono corse che viaggiano con solo una persona a bordo, come la domenica». In pratica, dando per scontato che il taglio ci sarà, Provincia e Dolomitibus stanno cercando di ridurre i costi e, almeno fino a quando ci sarà un margine di risparmio, l'operazione è corretta, ma non risolve il problema. Rivedere e riequilibrare la distribuzione delle risorse tra le varie province e fissare costi standard, infatti, servirebbe a gettare le basi per evitare che ogni anno ci si trovi di fronte a tagli che, prima o poi, non si potranno più affrontare con i risparmi e diventerà indispensabile ridurre i servizi ai viaggiatori, oltre che aumentare le tariffe, operazione ormai prossima. «Quello che bisogna fare è azzerare i tagli», insiste DeZolt, «ma non so se ci riuscirò perché i tagli ci sono per tutti e non voglio arrivare all'inizio del prossimo anno scolastico, a settembre, senza avere un piano di emergenza».

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